Per teatralizzare la presentazione di “Su il sipario” al Teatro di Cestello e dare più spazio ai pezzi recitati dagli attori, ho scritto questa mia prima, brevissima sceneggiatura: un pezzo ironico (autoironico) per un’intervista immaginaria al commissario Bonelli, che – burbero come sempre – esprime le proprie opinione sui libri di cui è protagonista e sulla loro autrice. Il testo dell’intervista lo potete leggere qui sotto. Qui, invece, potete vedere il video dell’intervista su youtube.
I – Commissario, abbiamo letto che il famoso giallista Matteo Ferrari ha in programma di scrivere un libro ispirato proprio a lei, ai suoi metodi di indagine, al suo intuito.
B – Mah, guardi, a me sembra già strano che quell’altra… come si chiama…
I – Manuela Della Corte.
B – Già, Manuela Della Corte. A me sembra già strano, dicevo, che quella Manuela Della Corte ne abbia scritti due, di libri su di me. E hanno pure venduto bene, eh, anche se mi ha descritto come uno sfigato… Che bisogno c’era di mettere in piazza gli affari miei e di mia moglie, dico io? E poi quella storia della mia delusione con la segretaria della dottoressa De Santis… Mi lanciava certi sguardi, con quegli occhi gialli da tigre, che io lì per lì ho frainteso, ma non è che mi fossi innamorato.
I – L’unico davvero innamorato mi pare sia Greco…
B – Greco innamorato??? Ma che dice??? E di chi???
I – Ma di lei, commissario! Lei è bravo, non c’è che dire, ma Poirot, Sherlock Holmes, Nero Wolfe erano un’altra cosa, diciamo la verità. Eppure, per Greco, lei è il più grande investigatore di tutti i tempi.
B – Non voglio entrare nel merito di una graduatoria, ma lei perde di vista un particolare importante. Lei crede che, se non fosse stato Omero a cantarne le gesta, Ulisse sarebbe diventato l’eroe che tutti conoscono? E pensa che le doti magiche di Harry Potter sarebbero venute fuori se non fosse stato per la penna della Rowling? Glielo dico io: no! Harry Potter sarebbe rimasto un povero orfanello sconosciuto!”
I – Scusi, ma… che c’entrano Ulisse e Harry Potter?
B – C’entrano eccome! Perché vede, sono gli scrittori che fanno un personaggio e a me, purtroppo, non sono capitati né Agatha Christie né Arthur Conan Doyle né Rex Stout. Di me ha scritto quella… Come ha detto che si chiama?
I – Manuela Della Corte.
B – Ecco, appunto!
I – La signora è qui con noi, stasera. Forse sarebbe il caso di sentire anche il suo punto di vista?
B – No, no. Quello che avevo da dirle gliel’ho già detto da un pezzo e infatti nel secondo libro – Su il sipario, l’ha chiamato, come se un’indagine per duplice omicidio fosse uno spettacolo – nel secondo libro, dicevo, mi ha trattato un po’ meglio. E poi mi ha tolto di torno Matteo Ferrari, anche se non ha rinunciato a farlo apparire qua e là, con qualche accenno, peraltro molto soggettivo, alle nostre differenze diciamo… fisiche. Ed è arrivata perfino a far credere ai lettori che mi abbia dato uno spunto per le indagini. Lui a me! Ma scherziamo? Si tratta di un giallo, eh, non di un romanzo di fantascienza. Però si sa che i lettori di gialli credono a tutto e magari venderà il secondo libro anche meglio del primo.
I – Be’, visto che ha parlato di fantascienza, c’è anche da dire che in “Su il sipario” lei è diventato quasi un rubacuori.
B – RUBAcuori? Ma le pare un’accusa da fare a un poliziotto? A Greta il cuore gliel’ho solo presto in prestito, poi gliel’ho reso e ho anche dovuto insistere perché se lo riprendesse. E con Marina Gandolfo tutto finirebbe prima ancora di cominciare, se pensasse che sono un ladro.
I – Comunque, nel secondo libro l’autrice ha trattato bene anche Greco, che ha ottime possibilità di diventare vice-ispettore.
B – Guardi, per fortuna sono riuscito a risolvere il caso prima che Greco desse l’esame orale, altrimenti la Della Torre…
I – Della Corte.
B – …altrimenti la Della Corte avrebbe segato anche le ambizioni di quel povero ragazzo.
I – Vabbè, e allora ce lo dica lei com’è andata. Il libro è finito, ma lei è rimasto e quindi lei lo sa se Greco quell’esame l’ha passato oppure no. Ce l’ha fatta a diventare vice-ispettore?
B – Lo so, ma non glielo dico. Ho sentito che la Della Corte ha intenzione di scrivere un terzo libro e, se faccio qualche anticipazione, è capacissima di togliermi il caso e mettermi a dirigere il traffico!
I – E allora ci racconti qualche dettaglio inedito o qualche retroscena dei casi trattati ne Le tessere mancanti e in Su il sipario.
B – È fuori discussione, c’è il segreto investigativo!
I – Ma per favore! Che segreto investigativo? Ormai tutti e due i casi sono stati risolti, commissario!
B – E allora c’è il segreto editoriale! Se svelo gli assassini e i retroscena, i libri della Della Corte chi se li compra più?